AMT E COMUNE DI GENOVA DICONO NO ALLE RICHIESTE DEGLI ABBONATI
Sembrava ci fossero spiragli di luce per il risarcimento agli abbonati AMT che, nello scorso novembre, a causa dello sciopero operato dai dipendenti della suddetta azienda non hanno potuto usufruire del trasporto pubblico per cinque giorni. Mentre il Presidente insieme ai capigruppo del Consiglio Comunale accoglieva oggi alle 18.00 i rappresentanti di CLCU (Coordinamento Ligure Consumatori Utenti), assieme a Calogero Pepe di Adirconsum per la vicenda dei rimborsi AMT, l’Assessore alla mobilità del Comune di Genova Anna Maria Dagnino congiuntamente con l’azienda AMT diffondeva comunicato stampa sulla questione palesando una posizione di chiusura sull’argomento. A questo punto CLCU invita i cittadini a partecipare all’incontro di venerdì alle 10.30 presso il Matitone, al 24° piano.
L’assemblea convocata oggi pomeriggio ha chiamato a raccolta numerosi cittadini. Guidati dai presidenti delle associazioni che ne fanno parte di CLCU (Coordinamento Ligure Consumatori Utenti), assieme a Calogero Pepe di Adirconsum, hanno manifestato difronte a Palazzo Tursi. Le associazioni avevano posto una questione di rimborso che si esplica anche con l’estensione di cinque giorni di abbonamento per gli abbonati che avessero inoltrato la richiesta.
Nella fase iniziale dell’assemblea, Pepe ha sottolineato ai partecipanti: «Stiamo parlando di un diritto sacrosanto che anche se non specificato nella Carta dei Servizi è contemplato nel buonsenso. Se anche nell’incontro di venerdì ci fosse negata una risposta chiara e definitiva ci rivolgeremo al Consiglio Comunale perchè venga riconosciuto il diritto al servizio di cui non si è potuto usufruire. Non si tratta di una questione economica quanto piuttosto del rispetto di un diritto». La decisione di non gravare sull’eventuale difficoltà economica dell’azienda Amt, infatti, aveva fatto optare proprio per il rimborso piuttosto che per il risarcimento ma le difficoltà erano sembrate crearsi anche su questa posizione già “ammorbidita”. L’out-out è stato dato da Furio Truzzi, presidente di Assoutenti: «Venerdì mattina sarà l’ultimo incontro per comunicare la decisione presa sulla vicenda; parliamo di un rimborso per circa 8mila cittadini. I casi specifici, di utenti che hanno sostenuto delle spese in quei giorni di sciopero saranno analizzati in un altro contesto che ha uguale priorità ma che sono in numero inferiore, circa un centinaio». Truzzi ha poi lanciato una proposta: «la cosa migliore sarebbe stampare un titolo straordinario, pagherei io i costi della stampa se necessario; c’è un diritto che deve essere uguale per tutti ed è quello di essere rimborsati se non risarciti». Emanuele Guastavino, presidente CLCU, ma anche di Adoc, si è augurato che venerdì prevalga il buonsenso e la responsabilità politica: «Facciamo comprendere che occorre colloquiare con i cittadini». Stefano Salvetti, presidente Adiconsum, ha ricordato l’impegno profuso dalle associazioni per andare incontro alle necessità dei cittadini in quei giorni di sciopero ma anche che proprio in quello sciopero non furono garantite le fasce di orario protette: «Avevamo attivato un pullman perchè servisse la zona della Val Bisagno con costi a nostro carico, questo potevano fare in quanto Associazioni; ora chi aveva preso l’impegno di interloquire con i cittadini lo deve rispettare. Occorre dare un segnale». Sulla stessa linea anche Alberto Martorelli, presidente di Lega dei Consumatori e l’avvocato Daniela Spanu, rappresentante di MDC. Alle 18.00 l’assemblea, su richiesta del consigliere Gianni Vassallo, Pd, è stata accolta dai capigruppo del Consiglio Comunale. Nella riunione informale è stato chiesto se fosse fattibile o meno che il Consiglio adoperi una delibera per il rimborso qualora, venerdì, l’incontro con l’assessore si concluda con esito negativo: «per rivendicare un diritto – ha commentato Truzzi – sembra si debba “camminare ginocchioni” in Via Garibaldi». Pietro Salemi, della Lista Musso ha subito appoggiato la richiesta per il rimborso; Simone Farello del Pd ha asserito: «Siamo difronte ad una violazione della normativa – facendo riferimento allo sciopero – se i colleghi sono daccordo entro i prossimi 10 giorni possiamo convocare una Commissione Straordinaria che si occupi anche di problematiche inerenti a questa». Altri consiglieri si sono pronunciati favorevolmente per l’istituzione della commissione di approfondimento. Ma ancora un rimborso sembra rappresentare un problema insormontabile.
Alessia De Pascalis