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Le Associazioni dei Consumatori chiamano a raccolta cittadini per protestare contro carovita: alle ore 18.00 pane e zuppa di cipolle e manifestazione di protesta davanti alla Prefettura di Genova

Con inflazione alle stelle stangata da 2.670 euro annui a famiglia. Solo per mangiare un nucleo residente in regione spende 634 euro in più

Nel 2022 una famiglia “tipo” residente in Liguria si ritrova a spendere 2.670 euro in più rispetto allo scorso anno a causa degli aumenti di prezzi e tariffe che hanno colpito tutti i settori. Lo denuncia Assoutenti che assieme ad altre Associazioni dei Consumatori liguri, ha indetto per oggi lo “Sciopero della spesa e dei consumi energetici” per protestare contro il carovita.

“In base agli ultimi dati Istat in Liguria l’inflazione si attesta al +8,9% contro il +2,3% registrato ad Agosto 2021; si tratta del dato più elevato degli ultimi 37 anni – spiega il presidente Furio Truzzi – Proprio in Liguria si registra una delle crescite più marcate per i generi alimentari, i cui prezzi nell’ultimo mese sono saliti del +11,9% su base annua. Questo significa che nel 2022 una famiglia media della regione, solo per il cibo, si ritrova a spendere 634 euro in più”.

Siamo preoccupati che le forze politiche facciano solo campagna elettorale su questi temi e non trovino un accordo per una iniziativa parlamentare immediata finalizzata ad una legge comune che, senza portare allo scostamento di bilancio, sterilizzi l’Iva, imponga prezzi amministrati per energia, carburanti, generi di prima necessità – prosegue Truzzi – Proprio per questo assieme alle altre Associazioni dei Consumatori liguri abbiamo indetto per domani una giornata di “Sciopero della spesa e dei consumi energetici”, invitando i cittadini a ridurre i consumi per lanciare un forte segnale di protesta contro speculazioni e crescita incontrollata dei prezzi”.

“Chiediamo a tutti i cittadini di partecipare alla manifestazione che si terrà oggi 21 Settembre alle ore 18.00 in Largo Eros Lanfranco, davanti alla Prefettura a Genova, portando con sè pane e cipolle per una cena dei “poveri”, a simboleggiare la crisi attuale delle famiglie e il rischio di non riuscire a mettere in tavola nei prossimi mesi il necessario a causa della grave situazione attuale” – conclude il presidente di Assoutenti.

Lo sciopero è stato proclamato da Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori, Sportello del Consumatore.

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Contro la speculazione, il carovita e il caro – energia, Mercoledì 21 Settembre sciopero della spesa e dei consumi energetici ed alle ore 18.00 manifestazione di protesta davanti la Prefettura di Genova

In Liguria prezzi alimentari schizzati al +11,9% nel mese di Agosto

Secondo i dati Istat ed Eurostat, con il peggioramento della situazione economica dall’inizio dell’anno, 300.000 liguri sono a rischio di povertà.

In Liguria i prezzi dei generi alimentari sono aumentati nell’ultimo mese del +11,9%, i consumi si sono ridotti di oltre il 4%, i servizi di trasporto pubblico su gomma sono a rischio di riduzione a causa del caro-gasolio, ritardo nei fondi governativi e mancanza di un piano manageriale di produttività per assicurare un servizio di trasporto efficiente e sicuro.

Riteniamo i recenti provvedimenti del Governo Draghi del tutto insufficienti a fermare la speculazione, il caro-energia e il carovita, e nello stesso tempo siamo preoccupati che le forze politiche facciano solo campagna elettorale su questi temi e non trovino un accordo per una iniziativa parlamentare immediata finalizzata ad una legge comune che, senza portare allo scostamento di bilancio, sterilizzi l’Iva, imponga prezzi amministrati per energia, carburanti e generi di prima necessità.

Solo un forte shock della domanda con una riduzione drastica dei consumi potrà far calare i prezzi e fermare la speculazione, partendo proprio dallo sciopero dei consumi proclamato dalle Associazioni dei Consumatori per il 21 Settembre.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione che si terrà il prossimo

21 Settembre alle ore 18.00 in Largo Eros Lanfranco

davanti alla Prefettura a Genova portando con sé pane e cipolle per una cena dei “poveri”, a simboleggiare la crisi attuale delle famiglie e il rischio di non riuscire a mettere in tavola nei prossimi mesi il necessario a causa della grave situazione attuale.

La partecipazione di tutti i Consumatori allo sciopero e alla manifestazione sarà un segnale importante rivolto alle Istituzioni e al nuovo Governo per l’attuazione di quelle misure che chiediamo dal Novembre 2021. Chiediamo subito:

– vendita dell’energia elettrica al prezzo di costo con un tetto massimo di 20 centesimi a kilowatt e prezzi amministrati per il gas non oltre 60 centesimi a metro cubo;

– “price cap” per i carburanti agendo su accise e IVA con una riduzione minima di 50 centesimi;

– sterilizzazione dell’IVA e prezzi calmierati per i generi di prima necessità.

Le Associazioni Liguri dei Consumatori e degli Utenti

ADICONSUM, ADOC, ASSOUTENTI, CASA DEL CONSUMATORE, CODACONS, FEDERCONSUMATORI, LEGA CONSUMATORI, SPORTELLO DEL CONSUMATORE

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“Sciopero della spesa” e cena in piazza a “pane e cipolla” per il prossimo 21 Settembre: le proteste delle Associazioni dei Consumatori contro il carovita

Manifestazione a Genova per sensibilizzare le Istituzioni sull’autunno nero che attende le famiglie

Le Associazioni dei Consumatori Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Federconsumatori, Lega Consumatori e Sportello del Consumatore hanno deciso di proclamare per il prossimo 21 Settembre uno “sciopero della spesa” come forma di protesta contro il caro-vita che attanaglia le famiglie della nostra regione.

“In occasione dell’arrivo dell’Autunno scenderemo in piazza a Genova con la manifestazione “Pane e cipolla”, allo scopo di dare un segnale forte alle nostre istituzioni e chiedere misure più incisive per salvare le tasche delle famiglie – spiegano i Presidenti delle Associazioni – La crescita abnorme delle bollette di luce e gas, l’inflazione alle stelle, i prezzi degli alimentari che registrano rincari record, la ripresa della corsa dei carburanti e il rialzo dei listini del materiale scolastico, trasformeranno i prossimi mesi nell’Autunno nero dei cittadini, dissanguando le tasche delle famiglie e impoverendo una fetta di popolazione”.

 

“Con la nostra protesta invitiamo i cittadini a rinunciare agli acquisti nella giornata del 21 Settembre e a partecipare alla manifestazione che si terrà alle ore 18.00 in Largo Eros Lanfranco davanti alla Prefettura a Genova portando con se pane e cipolle per una cena dei “poveri”, a simboleggiare la crisi attuale delle famiglie e il rischio di non riuscire a mettere in tavola nei prossimi mesi il necessario a causa della grave situazione attuale” – concludono i Presidenti.

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Caro-prezzi: i Consumatori scendono in piazza e lanciano la ‘protesta delle pentole vuote’. Il 10 Giugno alle ore 11.00 manifestazione nazionale contro le speculazioni e gli aumenti ingiustificati dei prezzi

Il Governo intervenga accogliendo le proposte presentate dalle Associazioni dei Consumatori

Aumento dei prezzi e carovita preoccupano le Associazioni dei Consumatori spingendole ad una mobilitazione di piazza in tutte le principali città italiane il prossimo 10 Giugno, che dà seguito all’Assemblea unitaria on line svoltasi il 6 Aprile scorso, con migliaia di delegati di tutte le regioni.

“Siamo in presenza non di un generico né temporaneo aumento dei prezzi ma di una vera e propria emergenza nazionale, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze: nel nostro Paese stanno crescendo disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare – affermano le Associazioni dei Consumatori – Più di un quarto delle famiglie si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona”.

Inflazione e caro-bollette non solo modificano i comportamenti economici dei consumatori, portandoli a tagliare gli acquisti anche per beni essenziali come gli alimentari, ma producono un danno ingente alla nostra economia, in termini di PIL, occupazione e incidenza della povertà – afferma il Presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Per questo scendiamo in piazza e chiederemo al Governo di riceverci per studiare assieme alle Associazioni dei Consumatori soluzioni per uscire dall’emergenza”.

L’inflazione nel 2022 ha già raggiunto il 6,5%, come non accadeva dai primi anni ’90, e il previsto rialzo dei tassi d’interesse porterà all’aumento anche delle rate di mutui e prestiti.  I rincari a cui stiamo assistendo hanno avuto finora solo timide reazioni del governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo come la tassazione sui superprofitti delle società dell’energia, gli sgravi parziali per alcune imprese e la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette, ma rinviando i necessari interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo per arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo.

Per far sentire la protesta dei cittadini e richiamare il Governo al dovere di confrontarsi e di intervenire contro rincari e speculazioni, le Associazioni dei Consumatori hanno lanciato la

“Protesta delle pentole vuote” per il 10 Giugno 2022 alle ore 11:00

con raduni e presidi a Genova presso Largo E. Lanfranco 1

e, contemporaneamente, in tutti i capoluoghi regionali davanti alle Prefetture.

La pentola vuota è il simbolo delle difficoltà economiche delle famiglie che in questo momento faticano ormai a soddisfare bisogni essenziali, come mettere insieme quotidianamente il pranzo con la cena. Sono state invitate a partecipare alla manifestazione di protesta le Organizzazioni Sindacali e Datoriali, il mondo del Terzo Settore e del Volontariato Sociale, le Associazioni Ambientaliste e Studentesche.

Le Associazioni (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-Consum, Assoutenti, Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori e Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino) presenteranno il 10 Giugno una piattaforma di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei Consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.

Le Associazioni dei Consumatori chiedono a tutti i cittadini di partecipare attivamente alla   giornata di protesta del 10 Giugno, scendendo in piazza con le PENTOLE VUOTE!

Tutti gli eventi connessi saranno visibili alla pagina: https://fb.me/e/b5NiEHZ6G.

SCOPRI TUTTE LE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI AL GOVERNO

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Secondo incontro di educazione finanziaria e servizi bancari organizzato da Assoutenti: vi aspettiamo Giovedì 17 Marzo a Serra Riccò!

Serra Riccò è il secondo Comune scelto come luogo che farà da sfondo al secondo incontro di educazione finanziaria e i servizi bancari organizzato da Assoutenti e dedicato ai piccoli Comuni dell’entroterra ligure.

Abbiamo allestito per Giovedì 17 Marzo 2022 alle ore 16.00, presso la Sala del Consiglio Comunale di Serra Riccò in Via Medicina 88 (GE), un incontro in presenza con l’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi bancari e finanziari.

Servizi ai quali, soprattutto a causa della pandemia in atto e alla scarsità, all’assenza o alla lontananza degli sportelli fisici, è sempre più difficile accedere soprattutto nei piccoli Comuni dell’entroterra.

L’evento (svolto nell’ambito del Programma di iniziative a vantaggio dei consumatori per fare fronte all’emergenza Covid 19 – Avviso MISE del 30.09.2020 ed in collaborazione con FEduF, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio costituita su iniziativa di A.B.I) vedrà l’intervento di autorità e moltissimi esperti del settore tra cui:

Angela Negri – Sindaco di Serra Riccò

Rosanna Stifano – Presidente di Assoutenti Genova

Stefano Toselli – Consulente finanziario Assoutenti

Stefano Santin – EDUFIN

Chiara Mambelli – ABI

Valentina Panna – Responsabile comunicazione e progetti per il terzo settore FEDUF

L’incontro sarà coordinato da Maria Desogus della Segreteria di Assoutenti Genova.

A seguire interverrà un giovane tutor per illustrare il Progetto intergenerazionale di educazione alla digitalizzazione: Lorenzo Guideri.

Sarà, inoltre, possibile seguire l’evento anche in streaming collegandosi all’ora indicata a questo link.

Non mancate!

SCARICA LA LOCANDINA

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Canone Tv: fai adesso la domanda di esonero per il 2019

Anche se c’è tempo fino al 31 gennaio 2019 per presentare la domanda di non detenzione dell’apparecchio televisivo per essere esonerati dal pagamento del canone per l’intero prossimo anno, consigliamo di provvedere al più presto. Infatti, a seconda della periodicità di fatturazione adottata dall’impresa, può capitare che nonostante si sia inviata la domanda entro i limiti, sulla prima bolletta risulti comunque l’addebito della prima rata del canone e che per recuperare quei soldi, non solo è necessario compilare l’apposito modulo, ma, nel caso in cui non si utilizzi l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate, bisogna spedirlo tramite raccomandata(meglio  A/R), che può arrivare a costare anche più della metà del rimborso!

 

Ricordiamo che il Modulo di richiesta dell’esonero può essere presentato tramite:

 

l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate che prevede il possesso delle credenziali di accesso telematiche o dell’agenzia o dello SPID

i CAF o gli intermediari abilitati

gli sportelli postali con raccomandata (meglio A/R), senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T.-Sportello abbonamenti tv-Casella Postale 22-10121 Torino.

IMPORTANTE: in quest’ultimo caso allegare anche una copia del proprio documento di identità.

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Tariffe alberghiere: rivolgersi all’hotel o usare i siti di prenotazione online? L’indagine

Acquistare un soggiorno in hotel sui siti di prenotazione online conviene? Da questa domanda è partita l’indagine dell’associazione di consumatori Casa del Consumatore, in collaborazione con ShoppingVerify.com, per scoprire se le tariffe di Booking, Expedia, Trivago, Tripadvisor e Hotels sono più convenienti rispetto a quelle praticate dalle strutture alberghiere direttamente al consumatore.

 

L’indagine analizza le tariffe pubblicate sui siti web di un totale di cento alberghi in Italia, in Europa e nel resto del mondo, confrontandole con le offerte reperite sui principali siti di prenotazione online (Trivago, Booking, Expedia, TripAdvisor e Hotels). 

 

L’indagine ha preso in esame 12 destinazioni italiane (Roma, Milano, Napoli, Firenze, Torino, Cagliari, Palermo, Bologna, Venezia, Genova, Perugia e Ancona), 11 destinazioni europee (Parigi, Vienna, Dublino, Praga, Londra, Amsterdam, Madrid, Copenaghen, Atene, Berlino e Lisbona) e 10 destinazioni nel resto del mondo (Bali, Rio de Janeiro, Miami, Sydney, Toronto, Marrakech, Bahamas, Shanghai, Madagascar e Dubai) per un totale di 100 strutture alberghiere  scelte con criterio casuale, a due, tre o quattro stelle (in casi isolati cinque stelle).

Il periodo di soggiorno considerato è la settimana di capodanno 2020, dal 30 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020, simulando la prenotazione per due ospiti in camera matrimoniale avente le medesime caratteristiche, considerando, ove possibile, le sole offerte senza cancellazione gratuita.

 

Quali sono i risultati dell’indagine? La prenotazione diretta sul sito dell’albergo è risultata più conveniente nel 54% dei casi (61% in Italia). A seguire le piattaforme di comparazione prezzi come Trivago e Tripadvisor e poi gli altri siti di prenotazione online.

 

Alcuni esempi? Il caso più eclatante è la prenotazione fatta per il Royal Central di Dubai (cinque stelle): la tariffa reperita sul sito dell’albergo è di 3.238 € (così anche su TripAdvisor e Trivago), mentre su altre piattaforme si è arrivati al costo di 4.303 €.  O ancora il Palace 3 di Londra (tre stelle) che sul sito dell’albergo costa 1.142 € a fronte di circa 1.600 € da pagare su altre piattaforme.

 

Enormi differenze si riscontrano anche tra una piattaforma e l’altra. Ad esempio la tariffa del Lord Byron Hotel Paris di Parigi (quattro stelle) sul sito dell’albergo 1.118 € (tariffa reperita anche su Trivago), su Expedia e Hotels è di 836 € (in questo caso si risparmia), mentre su TripAdvisor sale a 1.254 € e su Booking a 1.421 €.

 

Il motivo di queste differenze? Non è chiaro.

 

“Il dato che emerge dalla ricerca è che quella delle tariffe alberghiere è una vera e propria giungla, con dinamiche di prezzo praticamente impossibili da comprendere per il consumatore” afferma l’Avv. Giovanni Ferrari, presidente della Casa del Consumatore “Nella maggioranza dei casi il prezzo praticato dalla struttura sul suo sito è risultato il più conveniente. Utilizzare i siti di prenotazione online è sicuramente molto comodo e in vari casi conviene, oltre a garantire una maggiore uniformità di trattamento e condizioni contrattuali. I feedback degli utenti aiutano poi ad evitare brutte sorprese. Tuttavia questi siti non offrono alcuna sicurezza di “miglior prezzo garantito”. 

 

“Il servizio che più ci è piaciuto” continua Ferrari “è quello offerto dai siti di comparazione, che però non sempre riportano la tariffa della struttura alberghiera, un dato che a nostro avviso dovrebbe essere mostrato sempre su tutti i siti di prenotazione. E se è pur vero che molti offrono all’utente la possibilità di ottenere un rimborso se riesce a trovare una tariffa migliore sul mercato, spesso però si tratta di un’operazione complessa e con molti limiti.”

 

In conclusione l’indagine dell’Associazione ha senza dubbio fatto emergere che prenotare un albergo online non è sempre così facile come si potrebbe pensare: il rischio di pagare una tariffa più alta, se non si presta molta attenzione, è elevato.

 

Cosa fare allora? “Non bisogna fermarsi alla prima offerta trovata in rete, ma approfondire la ricerca, confrontando le tariffe dei diversi siti di prenotazione con quelle pubblicate direttamente sul sito dell’albergo, o contattando direttamente la struttura, per capire chi offre la tariffa migliore” conclude il Presidente di Casa del Consumatore. 

 

Per un esame dettagliato dell’analisi condotta da Casa del Consumatore e ShoppingVerify.com, è possibile scaricare il report allegato, contenente tutti i dati della ricerca.

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Bond Parmalat: altra sentenza storica a favore dei consumatori

La Corte Suprema di Cassazione, con sentenza n° 15770/18 del 15 giugno scorso, ha rigettato il ricorso di Banca Carige confermando la condanna al risarcimento dei danni in favore di decine di risparmiatori aggregati dallo “Sportello del Consumatore” e dal “Comitato San Giorgio”.

I due enti avevano avviato, con determinazione e competenza, una vasta azione di tutela collettiva nei confronti della maggiori banche nazionali subito dopo il “crack” del gruppo alimentare di Calisto Tanzi.

“Mentre le altre banche sono scese a patti uscendo onorevolmente dalla scena” – precisa l’avvocato Stefano Vignolo, presidente dello Sportello del Consumatore – “solo la ‘nostra’ Banca Carige ha preferito resistere in ogni sede opponendo una serie di eccezioni rigettate definitivamente dalla Corte Suprema”.

Ha trovato quindi conferma il principio di corretta informativa che impronta l’intero sistema della c.d. intermediazione mobiliare: la Banca deve informarsi sulle caratteristiche del titolo ed informare, a sua volta, il consumatore in modo puntuale e veritiero, ponendo pure la massima attenzione al confronto con il livello di rischio desumibile dal “portafoglio” della clientela.

La Corte di Cassazione ha approfittato inoltre del “Caso Carige” per chiedere ai giudici di Genova un ultimo chiarimento in merito all’importante aspetto della vendita di “bond” Parmalat sul cosiddetto “grey market”, ossia la vendita in giorni precedenti all’emissione ufficiale dei titoli sul mercato. Un comportamento bancario che ha sempre insospettito il collegio legale dei risparmiatori e che oggi trova sponda nell’innovativo ragionamento della Corte di Cassazione.

Si preannuncia quindi un’ulteriore sentenza favorevole, utile per tutti i risparmiatori italiani.
Infoline  339.1808419

di Sportello del Consumatore

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Titoli spazzatura: il Tribunale di Cagliari condanna BNL a risarcire un investitore

Negli anni 2000 aveva investito i propri risparmi in bond argentini,  Cirio, Parmalat e Giacomelli, il risparmiatore cagliaritano rivoltosi al Codacons per recuperarli.

Nessuno l’aveva avvisato della rischiosità di tali acquisti, venduti senza la sottoscrizione del contratto quadro, ergo, senza nessuna profilatura del cliente.

Il Tribunale ritiene nulli i vari contratti d’acquisto proprio per l’assenza della sottoscrizione del contratto quadro.

Nella sentenza, la cui causa è stata patrocinata dall’Avv. Diana Barrui, Presidente del Codacons Liguria, si legge che la ratio del contratto quadro sta nel “ mettere l’investitore in grado di valutare preventivamente, attraverso le informazioni fornitegli dal professionista, la natura, le caratteristiche, i rischi specifici legato allo strumento finanziario acquistato attraverso l’intermediario, e quest’ultimo nel grado di valutare, attraverso la previa profilatura del cliente, se l’operazione che gli si richiede di eseguire sia o meno adeguata”.

Sulla base di tale sentenza, il risparmiatore si è visto restituire l’importo investito, oltre gli interessi legali, per un totale di 25.000 €.

di Codacons

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Diamanti da investimento: Banco BPM incontra solo due associazioni dei consumatori

Assoutenti ha appreso che a breve partiranno degli incontri tra Federconsumatori e Adiconsum con Banco BPM per esaminare i casi dei risparmiatori coinvolti nel caso dei diamanti da investimento e concordare eventuali rimborsi. La notizia ha suscitato lo stupore di Assoutenti e Codici che insieme a tutte le associazioni dei consumatori hanno più volte cercato di incontrare il Banco BPM vedendo regolarmente i propri appelli cadere nel vuoto.

“Di fronte al silenzio della banca e ora anche la notizia che questa si confronterà con due sole associazioni – spiega Furio Truzzi Presidente di Assoutenti – ribadiamo con forza la nostra volontà di tutelare in tutte le sedi legali i diritti di quegli investitori che hanno creduto e dato fiducia alla propria banca, ma sono rimasti ingannati. Per tutelare le decine di risparmiatori che si sono rivolti ad Assoutenti ci siamo attivati per chiamare la Banca alle sue responsabilità con lo strumento della mediazione civile, passaggio obbligato, prima delle cause vere e proprie. Sono già fissate per metà luglio le mediazioni civili per una quindicina di risparmiatori”.Nel frattempo la Banca, confermando una condotta non trasparente, sta ricontattando i singoli risparmiatori per proporre accordi al ribasso.

“Ancora una volta si tenta di spezzare il fronte dei cittadini che chiedono il rispetto dei loro diritti, così come si sta cercando di spezzare il fronte delle associazioni chiamando a un tavolo di accordo solo due tra le tante che da mesi chiedono di essere ascoltate su questa questione” ha concluso Truzzi.

di Assoutenti